Coronavirus in Italia, confronto in corso sugli spostamenti consentiti a Natale. Le tre ipotesi al vaglio del governo.
Proseguono i confronti all’interno della maggioranza di governo e tra i ministri per capire come procedere con la modifica delle regole sugli spostamenti consentiti a Natale. L’orientamento sarebbe quello di concedere la possibilità di spostarsi tra Comuni di piccole dimensioni, evitando così un pericoloso via libera proprio nei giorni di festa. Quelli solitamente riservati alle grandi tavolate per i giochi della tradizione.
No ad un allentamento delle misure
Non tutti i ministri sono favorevoli ad un allentamento delle misure, ma in effetti il governo sta lavorando in un’altra direzione. Non vuole allentare le restrizioni, vuole evitare di penalizzare gli abitanti dei Comuni di piccole dimensioni che non possono neanche attraversare la strada altrimenti supererebbero il confine e rischierebbero una multa. Parliamo di un caso limite ma non isolato.
Spostamenti consentiti a Natale, come cambiano le regole: le ipotesi al vaglio del governo
Sono sostanzialmente tre le ipotesi al vaglio del governo:
Spostamento tra Comuni confinanti. Ossia la possibilità di spostarsi in un Comune confinante con il proprio, magari per raggiungere un ristorante.
Spostamento verso Comuni piccoli. In questo caso la discriminante sarebbe rappresentata dal numero di abitanti del Comune.
Spostamento provinciale. L’ultima ipotesi consente lo spostamento entro i confini della provincia. Si tratterebbe della soluzione meno gradita al governo, ampiamente bocciata dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal ministro Boccia.
Ultima parola al Parlamento
Il premier Conte sembra avere chiara la strategia. Lasciare l’ultima parola al Parlamento ma arrivare ovviamente in Aula con una maggioranza compatta sul tema, in grado di respingere l’insidiosa mozione presentata dal Centrodestra, che chiede l’abolizione dei divieti per il 25 e il 26 dicembre e per il 1 gennaio.
L’ipotesi di chiudere i ristoranti il giorno di Natale
Il governo è così preoccupato che starebbe addirittura pensando nuovamente all’ipotesi di chiudere i ristoranti il giorno di Natale. Difficile che passi una proposta di questo tipo. Innanzitutto perché significherebbe assestare un duro colpo ai ristoratori in un momento cruciale e a fronte di una situazione epidemiologica tutto sommato non drammatica. E poi perché tenere aperti i ristoranti significa, in molti casi, evitare tavolate incontrollate nelle case.